Antiossidante

In genere, si prende uno scacchetto di cioccolato dalla confezione.
Lo si guarda.
Lo si infila in bocca e lo si lascia sciogliersi.
Mentre si scioglie si assapora. In estasi.
Sui polpastrelli c’è un po’ di cioccolato sciolto.
Il tutto rende meglio se lo sui fa con gli occhi chiusi.
Inutile specificare che, quando anche l’ultima molecola dello schacchettino abbandona il palato, non c’è niente di meglio che prenderne un altro e ricominciare la procedura.

La fatica di alzarmi e prendere i libri dallo zaino mi impedisce di studiare.
Canto canzoni nella testa.
Anice e latte.
Un lavoro tranquillo con i signori che si fermano a chiaccherare.
Lentamente imparo il dialetto.

Solo la morte m’ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all’aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m’ha portato in collina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l’amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l’amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l’amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l’amore.

È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all’amore che cedete all’aprile.
Cosa c’è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l’idrogeno tacere nel mare
guardate l’ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d’amore.
E qualcuno dirà che c’è un modo migliore.

Canzone di De Andrè.
Un chimico.
Sono convinta che sia il mio destino. Morire in un’esplosione.
Una volta l’ho immaginato e, per qualche strana ragione, me ne sono appropriata.
Di questo pensiero infelice.
Mio per me.